Giochi e centri estivi per bambini e adolescenti ai tempi del Coronavirus
21 May 2020
Le linee guida presenti nell’ allegato n.8 del DPCM del 18 maggio 2020 hanno l’obiettivo individuare orientamenti e proposte per realizzare, nella attuale fase 2 dell’emergenza COVID-19, opportunità organizzate di socialità e gioco per bambini ed adolescenti.
Tale prospettiva è stata perseguita ricercando il giusto bilanciamento tra il diritto alla socialità, al gioco ed in generale all’educazione dei bambini e degli adolescenti e, d’altra parte, la necessità di garantire condizioni di tutela della loro salute, nonché di quella delle famiglie e del personale educativo ed ausiliario impegnato nello svolgimento delle diverse iniziative.
Vediamo insieme cosa prevedono..
Parchi e di giardini pubblici
La loro riapertura rappresenta indubbiamente un fatto positivo per il recupero di un equilibrio psicologico e fisico che ha risentito delle prescrizioni che hanno impedito di uscire di casa, pur mantenendo le misure di contenimento.
Accessibilità degli spazi
L’accesso potrà realizzarsi alle seguenti condizioni:
1) Da parte di bambini ed adolescenti da 0 a 17 anni, con obbligo di accompagnamento da parte di un genitore o di un altro adulto familiare, anche non parente, in caso di bambini al di sotto dei 14 anni;
2) limitata esclusivamente dalla necessità di non produrre assembramenti e di garantire il distanziamento fisico nell’area interessata.
Compiti del gestore
1) Mettere a disposizione personale per la realizzazione delle funzioni di:
-manutenzione e controllo periodico;
-pulizia periodica degli arredi;
-supervisione degli spazi.
2) Eseguire manutenzione ordinaria dello spazio:
- definendo e controllando dei suoi confini;
- eseguendo controlli periodici dello stato delle diverse attrezzature in esso presenti con pulizia approfondita e frequente delle superfici più toccate, almeno giornaliera, con detergente neutro.
3) Eseguire la supervisione degli spazi, verificando in particolare che:
- i bambini e gli adolescenti siano accompagnati da adulti; b) tutte le persone che accedono siano dotate di mascherine se di età superiore ai 3 anni, e che non si determinino densità fisico tali da pregiudicare il rispetto delle prescrizioni sul distanziamento fisico (almeno un metro fra ogni diversa persona presente nell’area).
Responsabilità del genitore o dell’adulto familiare accompagnatore (o del ragazzo se almeno 14enne)
1) Attuare modalità di accompagnamento diretto del bambino con età da 0 a 3 anni:
-utilizzare una carrozzina, un passeggino o similari
- se il bambino è in grado di deambulare autonomamente, garantire il controllo diretto da parte dell’adulto accompagnatore;
2) In caso di bambini o adolescenti da 0 a 17 anni con patologie NPI, fragilità, cronicità, garantire la presenza di un adulto accompagnatore
(Nota bene: in caso di ragazzi di almeno 14 anni, non è necessario l’accompagnatore adulto, mentre si attribuisce al ragazzo stesso, sotto la sorveglianza degli operatori che vigilano sull’area, la responsabilità di mantenere il distanziamento fisico);
3) garantire in ogni caso il rispetto delle prescrizioni sul distanziamento fisico.
Attività organizzate per i bambini di età superiore ai 3 anni e gli adolescenti, con la presenza di operatori addetti alla loro conduzione, nel contesto di parchi e giardini o luoghi similari (fattorie didattiche, ecc.).
Gli enti interessati avranno l’opportunità di avviare i percorsi per definire, sentiti i soggetti coinvolti e d’intesa con i gestori, la progettazione e l’organizzazione delle attività.
Si intende che il progetto di attività sia elaborato dal gestore ricomprendendo la relativa assunzione di responsabilità, condivisa con le famiglie, nei confronti dei bambini e degli adolescenti accolti, anche considerando il particolare momento di emergenza sanitaria in corso.
Accessibilità degli spazi
L’accesso potrà realizzarsi alle seguenti condizioni:
1) da parte di tutti i bambini ed adolescenti a partire dai 3 anni di età, si intende che il progetto deve preferibilmente essere circoscritto a sottofasce di età in modo da determinare condizioni di omogeneità fra i diversi bambini e adolescenti accolti; a tale scopo possono essere distinte fasce relative alla scuola dell’infanzia (dai 3 ai 5 anni), alla scuola primaria (dai 6 agli 11 anni) ed alla scuola secondaria (dai 12 ai 17 anni);
2) mediante iscrizione è il gestore a definire i tempi ed i modi d’iscrizione dandone comunicazione in modo pubblico e con congruo anticipo rispetto all’inizio delle attività proposte, con criteri di selezione della domanda da definirsi nel caso di domande superiori alla ricettività prevista.
Standard per il rapporto fra bambini ed adolescenti accolti e lo spazio disponibile
In considerazione delle necessità di garantire il prescritto distanziamento fisico, è fondamentale l’organizzazione in piccoli gruppi e l’organizzazione di una pluralità di diversi spazi per lo svolgimento delle attività programmate.
Il fatto che tutte le attività si svolgano all’aperto rappresenta certamente un’opportunità privilegiata.
Standard per il rapporto numerico fra personale ed i bambini ed adolescenti, e le strategie generali per il distanziamento fisico
Il rapporto numerico minimo fra operatori, bambini ed adolescenti sarà graduato in relazione all’età dei bambini o adolescenti stessi, come segue:
1) un adulto ogni 5 bambini per i bambini in età di scuola dell’infanzia (da 3 a 5 anni);
2) un adulto ogni 7 bambini per i bambini in età di scuola primaria (da 6 ad 11 anni);
3) un adulto ogni 10 adolescenti per gli adolescenti in età di scuola secondaria (da 12 a 17 anni).
Igiene e pulizia
L’infezione virale si realizza per droplets (goccioline di saliva emesse tossendo, starnutendo o parlando) o per contatto (toccare, abbracciare, dare la mano o anche toccando bocca, naso e occhi con le mani precedentemente contaminate).
Le misure di prevenzione da applicare sempre sono:
1) lavarsi frequentemente le mani in modo non frettoloso;
2) non tossire o starnutire senza protezione;
3) mantenere il distanziamento fisico di almeno un metro dalle altre persone;
4) non toccarsi il viso con le mani.
Particolare attenzione deve essere rivolta all’utilizzo corretto delle mascherine.
Le operazioni di pulizia approfondita dei materiali devono essere svolte di frequente sulle superfici più toccate, con frequenza almeno giornaliera, con detergente neutro.
I servizi igienici richiedono di essere oggetto di pulizia dopo ogni volta che sono stati utilizzati e di disinfezione almeno giornaliera con soluzioni.
Selezione del personale e di formazione degli operatori
Oltre alla verifica dei requisiti di formazione è opportuno prevedere un numero di operatori supplenti disponibili in caso di necessità.
Tutto il personale, sia professionale che volontario, deve essere formato sui temi della prevenzione di COVID-19, nonché per gli aspetti di utilizzo dei dispositivi di protezione individuale e delle misure d’igiene e sanificazione.
Programmazione delle attività e la stabilità nel tempo della relazione tra gli operatori ed i gruppi di bambini ed adolescenti
Le diverse attività programmate devono realizzarsi inoltre nel rispetto delle seguenti principali condizioni:
1) continuità di relazione fra gli operatori ed i piccoli gruppi di bambini o gli adolescenti anche ai fini di consentire l’eventuale tracciamento di potenziali casi di contagio;
2) pulizia approfondita frequente delle attrezzature e degli oggetti utilizzati per la realizzazione delle attività, almeno giornaliera, con detergente neutro;
3) lavaggio delle mani in concomitanza col cambio di attività, dopo l’utilizzo dei servizi igienici e prima dell’eventuale consumo di pasti.
Accesso quotidiano e modalità di accompagnamento e di ritiro dei bambini ed adolescenti
Organizzare l’accoglienza all’esterno dell’area segnalando con appositi riferimenti le distanze da rispettare.
All’ingresso nell’area per ogni bambino ed adolescente va predisposto il lavaggio delle mani con acqua e sapone, o con gel igienizzante.
L’igienizzazione delle mani dovrà ovviamente essere realizzata anche nel caso degli operatori che entrano in turno.
Triage in accoglienza
I punti di accoglienza devono essere all’esterno o in un opportuno ingresso separato dell’area o della struttura per evitare che gli adulti accompagnatori entrino nei luoghi adibiti allo svolgimento delle attività.
È inoltre necessario che gli ingressi e le uscite siano scaglionati almeno tra i 5 ed i 10 minuti.
Quando possibile, è opportuno che i punti di ingresso siano differenziati dai punti di uscita, con individuazione di percorsi obbligati.
Nel punto di accoglienza deve essere disponibile una fontana o un lavandino con acqua e sapone oppure di gel idroalcolico per l’igienizzazione delle mani del bambino o dell’adolescente.
Il bambino o l’adolescente dovrà igienizzarsi le mani una volta uscito dalla struttura prima di essere riconsegnato all’accompagnatore.
Il gel idroalcolico deve essere conservato fuori dalla portata dei bambini per evitare ingestioni accidentali.
La procedura di triage deve prevedere in particolare le seguenti verifiche alternativamente:
1) chiedere ai genitori se il bambino o l’adolescente abbia avuto la febbre, tosse, difficoltà respiratoria o è stato male a casa;
2) dopo aver igienizzato le mani, verifica della temperatura corporea con rilevatore di temperatura corporea o termometro senza contatto, da pulire con una salvietta igienizzante o del cotone imbevuto di alcool prima del primo utilizzo ed alla fine dell’accoglienza; ed in caso di possibile contaminazione (ad esempio se il bambino o l’adolescente inavvertitamente entra in contatto con lo strumento o si mette a tossire durante la misurazione).
La stessa procedura va posta in essere all’entrata per gli operatori, che, se malati, devono rimanere a casa ed allertare il loro medici di medicina generale ed il soggetto gestore.
Progetto organizzativo del servizio offerto
Il gestore dell’attività deve garantire l’elaborazione di uno specifico progetto da sottoporre preventivamente all’approvazione del Comune nel cui territorio si svolge l’attività, nonché, per quanto di competenza, da parte delle competenti autorità sanitarie locali.
Il progetto deve contenere le seguenti informazioni:
1) il calendario di apertura e l’orario quotidiano di funzionamento;
2) il numero e l’età dei bambini ed adolescenti accolti;
3) gli ambienti e gli spazi utilizzati e la loro organizzazione funzionale, mediante l’utilizzo di una piantina nella quale i diversi ambiti funzionali – ad esempio, gli accessi, le aree gioco, le aree servizio, ecc;
4) i tempi di svolgimento delle attività ed il loro programma giornaliero;
5) l’elenco del personale impiegato ivi compresa la previsione di una figura di coordinamento educativo e organizzativo del gruppo degli operatori;
6) le specifiche modalità previste nel caso di accoglienza di bambini ed adolescenti con disabilità o provenienti da contesti familiari caratterizzati da fragilità, identificando le modalità di consultazione dei servizi sociosanitari al fine di concordare le forme di individualizzazione del progetto di attività da proporre e realizzare;
7) le specifiche modalità previste per l’eventuale utilizzo di mezzi per il trasporto dei bambini ed adolescenti;
8) le modalità previste per la verifica della condizione di salute del personale impiegato, attraverso dichiarazioni e certificazioni da identificare in accordo con le competenti autorità sanitarie locali;
9) l’elenco dei bambini ed adolescenti accolti e le modalità previste per la verifica della loro condizione di salute, attraverso dichiarazioni e certificazioni da identificare in accordo con le competenti autorità sanitarie locali;
10) il rispetto delle prescrizioni igieniche inerenti alla manutenzione ordinaria dello spazio, al controllo quotidiano dello stato dei diversi arredi ed alle attrezzature in esso presenti e la loro relativa pulizia approfondita periodica;
11) le previste modalità di verifica quotidiana delle condizioni di salute delle persone che accedono all’area e del regolare utilizzo delle mascherine;
12) Preparazione e consumo di pasti.
Accoglienza di bambini ed adolescenti con disabilità
Il rapporto numerico, nel caso di bambini ed adolescenti con disabilità, dovrebbe essere potenziato integrando la dotazione di operatori nel gruppo dove viene accolto il bambino o l’adolescente, anche favorendo il rapporto numerico 1 a 1.
Il personale coinvolto dovrà essere adeguatamente formato anche a fronte delle diverse modalità di organizzazione delle attività, tenendo anche conto delle difficoltà di mantenere il distanziamento, così come della necessità di accompagnare i bambini e gli adolescenti con disabilità nel comprendere il senso delle misure di precauzione.
Centri estivi
Per i bambini d’età superiore ai 3 anni e gli adolescenti con la presenza di operatori addetti alla loro conduzione utilizzando le potenzialità di accoglienza di spazi per l’infanzia e delle scuole o altri ambienti similari (ludoteche, centri per famiglie, oratori, ecc.).
Non è esclusa la possibilità di utilizzare anche altre sedi similari - da servizi educativi per l’infanzia e le scuole - a patto che le stesse offrano le medesime funzionalità necessarie, in termini di spazi per le attività all’interno e all’esterno, servizi igienici, spazi per servizi generali e per il supporto alla preparazione e distribuzione di pasti.
Accessibilità degli spazi
In via generale, l’accesso deve realizzarsi alle seguenti condizioni:
1) dovranno distinte fasce relative alla scuola dell’infanzia (dai 3 ai 5 anni), alla scuola primaria (dai 6 agli 11 anni) ed alla scuola secondaria (dai 12 ai 17 anni);
2) mediante iscrizione è il gestore a definire i tempi ed i modi d’iscrizione dandone comunicazione in modo pubblico e con congruo anticipo rispetto all’inizio delle attività proposte;
3) con criteri di selezione della domanda. Deve essere redatta una graduatoria di accesso che tenga conto di alcuni criteri, quali ad esempio:
- la condizione di disabilità del bambino o adolescente;
- la documentata condizione di fragilità del nucleo familiare di provenienza del bambino ed adolescente;
- il maggior grado di impegno in attività di lavoro da parte dei genitori del bambino ed adolescente.
Il rapporto fra bambini ed adolescenti accolti e spazio disponibile
Per garantire il prescritto distanziamento fisico, è fondamentale l’organizzazione in piccoli gruppi e l’organizzazione di una pluralità di diversi spazi per lo svolgimento delle attività programmate.
In considerazione delle necessità di distanziamento fisico è opportuno privilegiare il più possibile le attività in spazi aperti all’esterno, anche se non in via esclusiva, e tenendo conto di adeguate zone d’ombra.
Vista l’organizzazione in piccoli gruppi, è necessario uno sforzo volto ad individuare una pluralità di diversi spazi per lo svolgimento delle attività dei centri estivi nell’ambito del territorio di riferimento.
In caso di attività in spazi chiusi, è raccomandata l’aerazione abbondante dei locali, con il ricambio di aria che deve essere frequente: tenere le finestre aperte per la maggior parte del tempo.
Rapporto numerico tra strategie generali per il distanziamento fisico e strategie generali per il distanziamento fisico
Il rapporto numerico minimo fra operatori, bambini ed adolescenti sarà graduato in relazione all’età dei bambini ed adolescenti nel modo seguente:
- un adulto ogni 5 bambini per i bambini in età di scuola dell’infanzia (dai 3 ai 5 anni);
- un adulto ogni 7 bambini per i bambini in età di scuola primaria (dai 6 agli 11 anni);
- un adulto ogni 10 adolescenti per gli adolescenti in età di scuola secondaria (dai 12 ai 17 anni).
Oltre alla definizione organizzativa del rapporto numerico, occorre operare per garantire il suo rispetto per l’intera durata delle attività, tenendo conto delle prescrizioni sul distanziamento fisico.
Principi generali d’igiene e pulizia
Considerato che l’infezione virale si realizza per droplets (goccioline di saliva emesse tossendo, starnutendo o parlando) o per contatto (toccare, abbracciare, dare la mano o anche toccando bocca, naso e occhi con le mani precedentemente contaminate), le misure di prevenzione da applicare sempre sono le seguenti:
- lavarsi frequentemente le mani in modo non frettoloso;
- non tossire o starnutire senza protezione;
- mantenere il distanziamento fisico di almeno un metro dalle altre persone;
- non toccarsi il viso con le mani;
- pulire frequentemente le superfici con le quali si vie a contatto;
- arieggiare frequentemente i locali.
Tutto questo si realizza in modo più agevole nel caso di permanenza in spazi aperti.
Particolare attenzione deve essere rivolta all’utilizzo corretto delle mascherine.
Le operazioni di pulizia approfondita dei materiali devono essere svolte di frequente sulle superfici più toccate, con frequenza almeno giornaliera, con un detergente neutro.
I servizi igienici richiedono di essere oggetto di pulizia dopo ogni volta che sono stati utilizzati, e di “disinfezione” almeno giornaliera con soluzioni a base di ipoclorito di sodio.
Criteri di selezione del personale e formazione degli operatori
Oltre alla verifica dei requisiti di formazione è necessario prevedere un certo numero di operatori supplenti disponibili in caso di necessità.
In via complementare, costituirà una opportunità positiva la possibilità di coinvolgimento di operatori volontari, opportunamente formati.
Tutto il personale, professionale e volontario, deve essere formato sui temi della prevenzione di COVID-19, nonché per gli aspetti di utilizzo dei dispositivi di protezione individuale e delle misure di igiene e sanificazione.
Programmazione delle attività e di stabilità nel tempo della relazione fra operatori ed i gruppi di bambini ed adolescenti
La realizzazione delle diverse attività programmate deve realizzarsi inoltre nel rispetto delle seguenti principali condizioni:
1) continuità di relazione fra gli operatori ed i piccoli gruppi di bambini ed adolescenti, anche ai fini di consentire l’eventuale tracciamento di potenziali casi di contagio;
2) pulizia approfondita frequente delle attrezzature e degli oggetti utilizzati per la realizzazione delle attività (almeno giornaliera) con detergente neutro;
3) lavaggio delle mani in concomitanza col cambio di attività, dopo l’utilizzo dei servizi igienici e prima dell’eventuale consumo di pasti;
4) attenzione alla non condivisione dell’utilizzo di posate e bicchieri da parte di più bambini nel momento del consumo del pasto;
5) non previsione di attività che comprendano assembramenti di più persone, come le feste periodiche con le famiglie, privilegiando forme audiovisuali di documentazione ai fini della comunicazione ai genitori dei bambini.
Accesso quotidiano e modalità di accompagnamento e ritiro dei bambini ed adolescenti
È importante che la situazione di arrivo e rientro a casa dei bambini ed adolescenti si svolga senza comportare assembramento negli ingressi delle aree interessate.
Per questo è opportuno scaglionarne la programmazione nell’arco di un tempo complessivo congruo.
Meglio inoltre organizzare l’accoglienza all’esterno dell’area segnalando con appositi riferimenti le distanze da rispettare.
All’ingresso nell’area per ogni bambino ed adolescente va predisposto il lavaggio delle mani con acqua e sapone o con del gel igienizzante.
L’igienizzazione delle mani deve essere realizzata anche nel caso degli operatori che entrano in turno.
Triage in accoglienza
I punti di accoglienza devono essere all’esterno o in un opportuno ingresso separato dell’area o struttura per evitare che gli adulti accompagnatori entrino nei luoghi adibiti allo svolgimento delle attività.
È inoltre necessario che gli ingressi e le uscite siano scaglionati almeno fra i 5 ed i 10 minuti.
Quando possibile, saranno opportunamente differenziati i punti di ingresso dai punti di uscita, con individuazione di percorsi obbligati.
Nel punto di accoglienza deve essere disponibile una fontana o un lavandino con acqua e sapone o, in assenza di questa, di gel idroalcolico per l’igienizzazione delle mani del bambino prima che entri nella struttura. Similmente, il bambino o adolescente deve igienizzarsi le mani una volta uscito dalla struttura prima di essere riconsegnato all’accompagnatore.
Il gel idroalcolico deve ovviamente essere conservato fuori dalla portata dei bambini per evitare ingestioni accidentali.
La procedura di triage deve prevedere in particolare le seguenti verifiche alternativamente:
1) chiedere ai genitori se il bambino o l’adolescente ha avuto la febbre, tosse, difficoltà respiratoria o è stato male a casa;
2) dopo aver igienizzato le mani, verifica della temperatura corporea con rilevatore di temperatura corporea o termometro senza contatto (da pulire con una salvietta igienizzante o cotone imbevuto di alcool prima del primo utilizzo e alla fine dell’accoglienza e in caso di possibile contaminazione, ad esempio se il bambino inavvertitamente entra in contatto con lo strumento o si mette a tossire durante la misurazione).
La stessa procedura va posta in essere all’entrata per gli operatori, che, se malati, devono rimanere a casa e allertare il loro MMG e il soggetto gestore.
Progetto organizzativo del servizio offerto
Il progetto di cui sopra deve contenere le seguenti informazioni:
1) il calendario di apertura e l’orario quotidiano di funzionamento;
2) il numero e l’età dei bambini ed adolescenti accolti
3) gli ambienti e gli spazi utilizzati e la loro organizzazione funzionale, mediante l’utilizzo di una piantina nella quale i diversi ambiti funzionali – ad esempio, gli accessi, le aree gioco, le aree servizio, ecc;
4) i tempi di svolgimento delle attività ed il loro programma giornaliero;
5) l’elenco del personale impiegato ivi compresa la previsione di una figura di coordinamento educativo e organizzativo del gruppo degli operatori;
6) le specifiche modalità previste nel caso di accoglienza di bambini ed adolescenti con disabilità o provenienti da contesti familiari caratterizzati da fragilità, identificando le modalità di consultazione dei servizi sociosanitari al fine di concordare le forme di individualizzazione del progetto di attività da proporre e realizzare;
7) le specifiche modalità previste per l’eventuale utilizzo di mezzi per il trasporto dei bambini ed adolescenti;
8) le modalità previste per la verifica della condizione di salute del personale impiegato, attraverso dichiarazioni e certificazioni da identificare in accordo con le competenti autorità sanitarie locali;
9) l’elenco dei bambini ed adolescenti accolti e le modalità previste per la verifica della loro condizione di salute, attraverso dichiarazioni e certificazioni da identificare in accordo con le competenti autorità sanitarie locali;
10) il rispetto delle prescrizioni igieniche inerenti alla manutenzione ordinaria dello spazio, al controllo quotidiano dello stato dei diversi arredi ed alle attrezzature in esso presenti e la loro relativa pulizia approfondita periodica;
11) le previste modalità di verifica quotidiana delle condizioni di salute delle persone che accedono all’area e del regolare utilizzo delle mascherine;
12) Preparazione e consumo di pasti.
Accoglienza di bambini ed adolescenti con disabilità
Il rapporto numerico, nel caso di bambini ed adolescenti con disabilità, dovrebbe essere potenziato integrando la dotazione di operatori nel gruppo dove viene accolto il bambino o l’adolescente, anche favorendo il rapporto numerico 1 a 1.
Il personale coinvolto dovrà essere adeguatamente formato anche a fronte delle diverse modalità di organizzazione delle attività, tenendo anche conto delle difficoltà di mantenere il distanziamento, così come della necessità di accompagnare i bambini e gli adolescenti con disabilità nel comprendere il senso delle misure di precauzione.