Coronavirus e gli Addetti al Primo Soccorso

02 September 2020

L’organizzazione del primo soccorso rientra tra le misure generali di tutela e prevede che il datore di lavoro:

  • prenda i provvedimenti necessari in materia di assistenza medica d’emergenza
  • designi i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di primo soccorso
  • informi tutti i lavoratori sulle procedure che riguardano il primo soccorso e sul nominativo dei lavoratori designati

I lavoratori:

  • non possono rifiutare la designazione,
  • devono essere adeguatamente formati;
  • devono poter disporre di attrezzature adeguate.

Quali obblighi per il datore di lavoro definisce il D.M. 388/2003

Il D.M. 388/2003 (Decreto ministeriale su disposizioni sul pronto soccorso aziendale) definisce le modalità attuative di quanto disposto prevedendo che il datore di lavoro debba:

  1. classificare l’azienda in base:
  • alle dimensioni;
  • al numero dei lavoratori impiegati;
  • ai rischi.
  1. mettere a disposizione dei lavoratori designati specifiche dotazioni di primo soccorso (cassetta di pronto soccorso e il pacchetto di medicazione)
  2. informare, formare e addestrare i lavoratori designati secondo il programma didattico.

Qual è il ruolo del Medico competente nell’organizzazione del primo soccorso

In collaborazione con il datore di lavoro ed il servizio di prevenzione e protezione, il Medico Competente dovrà:

  • collaborare all’organizzazione del servizio di primo soccorso considerando i particolari tipi di lavorazione ed esposizione e le peculiari modalità organizzative del lavoro;
  • fornire indicazioni sulla integrazione dei presidi di primo soccorso;
  • fornire indicazioni sulla scelta delle attrezzatture minime di equipaggiamento e dei DPI per i lavoratori addetti.

Come proteggere il primo soccorritore e la vittima in epoca Coronavirus

Nel corso degli interventi di primo soccorso, necessariamente soccorritore e vittima entrano in contatto, specialmente, ma non solo, nelle manovre della rianimazione cardiopolmonare. La procedura che presenta i maggiori rischi è la respirazione artificiale, ma anche nell’esecuzione delle compressioni toraciche si generano aerosol per la ventilazione passiva indotta dalla manovra.

 

La pandemia da nuovo Coronavirus pone seri problemi, per la vittima e per il lavoratore designato al primo soccorso aziendale, di contrarre l’infezione durante le manovre di soccorso (in particolare proprio la rianimazione cardiopolmonare). Quindi il timore del contagio può avere un impatto negativo sull’efficacia delle manovre apprestate, oltre a possibili implicazioni medico-legali in tema di responsabilità del lavoratore addetto al primo soccorso aziendale. 

Procedura per il soccorso di lavoratori infortunati o colpiti da malore

L’addetto al primo soccorso deve sospettare l’infezione da Coronavirus in ogni vittima e pertanto deve seguire le seguenti buone pratiche di:

  • distanziamento sociale;
  • igiene delle mani;
  • uso dei dispositivi di protezione individuale (DPI).

Schema di azione:

  1. chiamare il servizio territoriale di emergenza;
  2. far indossare alla vittima una mascherina chirurgica, rimanendo a distanza (di almeno 2 metri) dalla stessa;
  3. indossare guanti e mascherina chirurgica;
  4. toccare o muovere il paziente solo se è assolutamente necessario;
  5. fornire direttamente solo gli interventi di primo soccorso strettamente necessari (controllo delle emorragie, protezione delle ferite e delle ustioni, uso di auto-iniettori di adrenalina).

Se paziente cosciente e collaborante: fornire informazioni per l’automedicazione.

Se paziente non cosciente o non collaborante: prestare direttamente le prime cure.

  1. Dopo il soccorso:
  • togliere, in sequenza, guanti e mascherina (evitando, in entrambi i casi, di toccarne la parte esterna, gettare i materiali usati nel sacchetto di raccolta dei rifiuti sanitari, procedere ad un immediato, prolungato e accurato lavaggio delle mani con acqua e sapone o, in assenza, con soluzione idroalcolica; sostituire, appena possibile, gli abiti utilizzati durante il soccorso con abiti puliti)
  • seguire le indicazioni delle autorità nazionali e mettersi in contatto con il servizio di igiene pubblica della ASL competente per territorio per l’eventuale successivo intervento di monitoraggio.

Procedura per la Rianimazione cardiopolmonare di base nel periodo pandemico

Le raccomandazioni ERC e IRC hanno previsto delle modifiche alla consueta rianimazione cardiopolmonare da parte dell’addetto al primo soccorso (sole compressioni toraciche in ogni caso di arresto cardiaco, ad eccezione dell’arresto cardiaco nei bambini, per cui è indicata la procedura completa).

Di seguito la procedura:

  1. considerare la vittima come sempre a rischio di infezione/ patologia respiratoria;
  2. proteggersi con guanti puliti e indossare una maschera FFP2/FFP3 (o, in assenza, una mascherina chirurgica);
  3. nella valutazione della coscienza, toccare e scuotere la vittima a livello degli arti inferiori;
  4. non eseguire la manovra di apertura delle vie aeree e valutare il respiro guardando per 10 secondi il torace della vittima, senza avvicinarsi alla bocca;
  5. nel caso di assenza del respiro (o di respiro inefficace), chiamare il servizio territoriale di emergenza (informandolo del fatto che la vittima potrebbe essere infetta);
  6. prima di iniziare le compressioni toraciche, coprire bocca e narici della vittima con una mascherina chirurgica (o, in assenza, un protettore facciale, un panno pulito, un asciugamano o una sciarpa);
  7. eseguire le sole compressioni toraciche senza interruzioni con la procedura già raccomandata dalle linee guida ERC nel 2015 (Perkins et al, 2015), fino all’arrivo dei soccorritori sanitari (o del defibrillatore);
  8. dopo il soccorso: comportarsi come indicato nel punto (6) del paragrafo precedente.

Quali modifiche e integrazioni ai presidi di primo soccorso – cassetta di primo soccorso e pacchetto di medicazione

Ulteriore intervento di adeguamento alla fase pandemica è l’integrazione delle dotazioni già previste nei presidi di primo soccorso (cassetta di pronto soccorso e pacchetto di medicazione) con:

  • guanti monouso non sterili (possibilmente in vinile o nitrile);
  • mascherine protettive FFP2/FFP3;
  • mascherine medico-chirurgiche (almeno di tipo II);
  • confezione di gel idroalcolico per la detersione delle mani.

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